Laboratori per bambini alla Triennale di Milano
23 Novembre 2013.
DigitHanDo – Officina creativa per Cyberbimbi
Triennale Design Museum
In concomitanza con l’anniversario della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia Triennale Design Museum quest’anno promuove il diritto di usare in maniera attiva oggetti tecnologici applicando nuovi codici espressivi.
| Orari 11.00/15.00/17.00 durata 90′ | Ingresso Ingresso libero fino a esaurimento posti Per informazioni e prenotazioni tdmkids@triennale.org |
Per un nuovo rapporto con la tecnologia
Workshop di Paola Mirai
In concomitanza con l’anniversario della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, (firmata a New York il 20 novembre 1989), Triennale Design Museum quest’anno promuove il diritto di usare in maniera attiva oggetti tecnologici applicando nuovi codici espressivi.
Nell’ambito della mostra Recupero, TDMEducation, sezione didattica del Triennale Design Museum con la supervisione pedagogica del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, presenta un laboratorio speciale di Paola Mirai rivolto a bambini a partire dai sette anni.
Si tratta di un viaggio alla scoperta dei tesori nascosti nei rifiuti tecnologici.
Seguendo la filosofia di recupero e riuso dei materiali che anima l’omonima mostra Recupero, visitabile liberamente al Triennale DesignCafé prima dell’inizio del laboratorio, i partecipanti sono invitati a portare vecchi telecomandi, lettori mp3, tablet, joystick, smartphone, sveglie, telefonini, consolle, tastiere, orologi, fotocamere, computer, giochi telecomandati, giochi di società elettronici.
Il workshop parte con l’analisi e la comprensione dell’oggetto e delle sue componenti per arrivare allo smontaggio dei device e proseguire con la ricomposizione creativa dei pezzi tecnologici su ulteriori materiali di recupero, quali legno, plexiglas, polistirolo, schede madri, preformati, plastiche dando vita così a nuove creazioni.
I partecipanti potranno portare a casa le loro sculture tecnologiche come ricordo dell’esperienza.
